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In migliaia per il Galleggia non Galleggia 2023

Il sole splende sempre sugli Amici del Po. Lo ripetono come un mantra i barcaioli dell’associazione di volontari monferrini e possono ripeterlo a voce alta anche a poche ore dal termine della settima edizione di Galleggia non Galleggia – il carnevale acquatico di Casale – andata in scena domenica 16 luglio all’imbarcadero di viale lungo Po Gramsci.

Un format consolidato ma che si conferma vincente, quello di fornire alle centinaia di partecipanti cartone e nastro adesivo in parti uguali per costruirsi barche in grado di affrontare un percorso sul Grande Fiume. Il risultato, in un tripudio di colori, travestimenti, scherzi e risate, è la risposta alla domanda che è anche il nome della manifestazione: “Galleggia (o) non Galleggia?”. E se si affonda? Nessun problema, l’importante è farlo nel modo più coreografico e clamoroso possibile.

A mettersi alla prova sono state 75 squadre per altrettanti natanti: almeno 600 le persone impegnate fin dal mattino in un patchwork di cantieri navali improvvisati sulla grande area verde situata sulla sponda destra del Po. Nel pomeriggio le regate, con una dozzina di naufragi facilmente gestiti in tutta sicurezza dagli Opsa della Croce Rossa.

Difficile stimare il numero dei presenti in riva al fiume, ma non si sbaglia nell’ipotizzare che durante la giornata possano essere stati 6-7000, per l’edizione più partecipata di sempre per una kermesse diventata in pochi anni un appuntamento fisso dell’estate monferrina. Impressionante il ‘muro di gente’ assiepato lungo poche centinaia di riva del fiume.

Qualcuno potrebbe chiedersi “chi ha vinto?”, ma Galleggia non Galleggia non è da intendersi come una competizione, bensì come un’occasione giocosa di vivere una giornata all’aria aperta, in tutta sicurezza, divertendosi: bambini, adulti, anziani, difficile non vedere un ampio sorriso sul volto di ognuna delle migliaia di persone presenti all’imbarcadero, siano stati essi partecipanti oppure ‘semplici’ spettatori.

Ha certamente aiutato l’organizzazione degli Amici del Po, decine di volontari impegnati da mesi alla buona riuscita dell’evento; a supportarli per la giornata Croce Rossa, Circolo Subacqueo Casalese e Associazione Nazionale Carabinieri.

Sul prato dell’imbarcadero era poi presente anche lo stand di Radio in Fiore: l’emittente web nata come laboratorio del centro diurno L’Albero in Fiore e oggi divenuta un vero e proprio strumento educativo, inclusivo e divulgativo.

Sebbene non sia stato un evento agonistico, la giuria presieduta per l’occasione da Roberta Nosengo e composta anche da Laura Gobbi, Brunello Vescovi, Marina Maffei, Stefano Marchino, Alice Guttilla, Alessandro Antico e dal Collegio Dementi, ha così scelto di premiare le imbarcazioni e gli equipaggi più significativi.

Tante le performance epiche, come la ‘Bianchina’ di Fantozzi sovrastata dalla sua nuvoletta (30), la piramide dalla quale, in navigazione, è uscita una mummia alla tromba (39), fino ai gamberetti giganti (1) o al mitico Trippa, un cagnolino perfettamente a suo agio sulla barca di cartone (28).

Imbarcazione più bella

  1. Mariangela e famiglia (numero 30)
  2. Murannessy (27)
  3. Va da via al Po (46)
  4. Mario Kart Po edition (63)
  5. Vichinghi sul Po (45)

Miglior Show

  1. Dal Po al Nilo (39)
  2. Fast ‘n Furb (3)
  3. El Karibu (16)

Migliori travestimenti

  1. Minchietta Shrimp (1)
  2. Gruppo Tdm Ecto 1 (21)
  3. Poceania (17)

Barca più brutta

  1. Un Po’ Salam (26)
  2. I Turchi (37)
  3. Il Bronzo (24)

Miglior tempo di percorrenza

  1. Radio in Fiore (11) 1’ 36’’ e 03/100
  2. Il Lupo e la Lupetta di Po (10) 1’ 38’’ e 94/100
  3. Formula Spinta (29) 1’ 44’’ e 09/100

Equipaggio rosa

  1. Whopper on the water (22)
  2. Le Farfalle / My Fly Fit (12)
  3. Una gita sul Po (73)

Miglior Cantiere: Weekend con il morto (47); miglior affondamento: Just Morried (25); migliore discesa di gruppo: Anduma a Fadighè (58) e T’infilo (59); menzione speciale della giuria: Un po’ di Trippa (28); premio Alphapower: Cosmo (13); marinaio più giovane: Giacomo Maranzana (classe 2017); marinaio meno giovane: Severino Livieri (classe 1945).

Fotoservizio di Arianna Pasino

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